Le norme italiane in merito a diritto di recesso e restituzione dei soldi per acquisti in negozio in realtà sono molto stringenti e lo rendono possibile solo se si sviluppano determinate condizioni.

Negli acquisti online, dove il cliente non può fisicamente valutare il prodotto, la legge concede 14 giorni dopo la ricezione della merce, per restituire la merce senza dover necessariamente specificare le ragioni del ripensamento. Questo ci può far pensare che si possa esercitare questo diritto anche nei negozi fisici, la realtà però non è proprio come ci si aspetta.

Quando si può esercitare il diritto di recesso in negozio?

Il punto cardine della questione è che in negozio il cliente ha la possibilità di constatare personalmente le caratteristiche del prodotto. Per questo motivo, la legge è molto meno morbida e lo ammette esclusivamente in casi molto specifici.

Il primo caso in cui è ammesso esercitare il diritto di recesso ed il cliente può recuperare il denaro speso è l’eventualità in cui il prodotto sia difettoso.

In tutti i casi in cui venga constatato che il prodotto è inutilizzabile o del tutto non funzionante, il cliente può rivendicare il diritto di recesso.

Quando la non conformità del prodotto è parziale, invece, il cliente avrà a disposizione due opzioni:

La garanzia dei prodotti

Un altro caso in cui è ammesso il diritto di recesso in negozio è quello in cui il prodotto se pur conforme, si guasti prima del termine della garanzia. La legge impone un periodo minimo di garanzia di due anni per i privati e di un anno per gli imprenditori.

In questo caso, il cliente avrà diritto alla riparazione con costo a carico del venditore, oppure, la sostituzione del prodotto o la restituzione del denaro speso. Il guasto va segnalato entro 60 giorni da quando è stato constatato.

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